
Gli pneumatici sono materiali compositi che, grazie agli studi condotti da Michelin, stanno contribuendo allo sviluppo tecnologico in molteplici settori.
Maggiore durata, ricarica rapida e senza fili. La tecnologia per lo sviluppo della mobilità elettrica è a portata di mano, grazie anche alla ricerca italiana.
Sviluppo di una rete di ricarica nazionale, sistemi di accumulo per non gravare sulla rete nazionale, mix energetico per la produzione di elettricità da fonti e rinnovabili e, non ultimo, batterie a ricarica rapida e con un ciclo di vita più lungo. Questi gli ingredienti per un reale sviluppo della mobilità elettrica.
E dopo i sistemi a ricarica ultrarapida e ad una vera e propria rete che sta sviluppando Tesla Motors in Europa e in Italia, anche Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), sta lavorando allo sviluppo di tecnologie per la mobilità elettrica, in particolare su batterie a ricarica rapida e senza fili.
Come spiega Antonino Genovese, ricercatore Enea del laboratorio Sistemi e Tecnologie per la Mobilità e l’Accumulo: “Il miglioramento dell’efficienza nell’elettromobilità è uno dei filoni dell’accordo di programma e in questo contesto gli studi Enea si stanno concentrando su sistemi di accumulo e reti per la ricarica con uso di tecnologie wireless, cioè che non richiedono il collegamento diretto via cavo tra veicolo e stazione di ricarica”.
Enea ha già lavorato al sistema di ricarica rapida per alcuni minibus elettrici, realizzati in collaborazione con le Università di Pisa e di Roma La Sapienza. Il sistema è composto da 24 moduli al litio in grado di ricaricarsi in 5 minuti durante le soste al capolinea. Un po’ come a Savona, dove già nel 2013 la canadese Bombardier sperimentò un sistema analogo.
“La nuova frontiera della ricerca è l’integrazione di più sorgenti elettriche, quali le rinnovabili o un accumulo stazionario, per ridurre l’impatto sulla rete elettrica di distribuzione e soddisfare l’esigenza di avere infrastrutture di ricarica anche in contesti potenzialmente onerosi e antieconomici”, sottolinea Genovese.
“L’Italia – conclude – ha già adottato il Piano nazionale infrastrutture di ricarica elettriche per lo sviluppo competitivo della mobilità a zero emissioni ed un primo stanziamento di 4,5 milioni di euro è stato assegnato alle Regioni per realizzare 19 progetti di infrastrutture per la ricarica elettrica, anche per colmare il gap che separa l’Italia dagli altri Paesi dell’’Unione”.
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